Il mal di schiena in gravidanza è in realtà un complesso di algie lombari e pelviche che di frequente accompagnano la gravidanza, permanendo talvolta a lungo e dopo il parto.
La gravidanza è un fenomeno naturale che comporta particolari modificazioni fisiologiche, emodinamiche, metaboliche e muscolo-scheletriche, nonché psicologiche.
Gli adattamenti che conseguono a tali complesse modificazioni possono provocare disturbi dolorosi di varia intensità e durata, talvolta persistenti nel post partum, soprattutto a carico del rachide dorso-lombare e del bacino.
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I dolori lombo-sacrali-pelvici in gravidanza hanno diverse cause; i principali meccanismi eziopatogenetici presi in considerazione sono :
- Biomeccanico (l’ aumentato peso dell’utero e la distensione della parete addominale determinano lo spostamento del baricentro in avanti e in basso)
- Ormonale (aumento di relaxina e progesterone aumentano la lassità legamentosa e maggior flessibilità delle articolazioni del bacino e del pube)
- Neuro-muscolare (affaticamento posturale a causa di trazioni e compressioni; i cambiamenti metabolici eccitano i nocicettori responsabili del dolore)
- Vascolare (compressione della cava inferiore con aumento di pressione intravenoso e diminuzione dell’ ossigenazione che compromette le strutture nervose portando a lombalgie notturne)
- Bio-psico-sociale (tensioni emotive accumulate, ambiente socio-familiare, consapevolezza del cambiamento fisico in gravidanza, depressione post-partum)
- Fattori di rischio (età della mamma, lombalgie o incidenti pregressi, dismenorrea, l’attività lavorativa ecc.)
I tipi di dolore, distinti o più spesso presenti insieme, possono essere così classificati:
- Lombalgie: in cui il dolore ha origine vertebrale. Può essere localizzato nella zona lombare alta o bassa, unilaterale o a fascia, spesso diffuso ai glutei, al basso addome, all’inguine monolaterale. Si può irradiare fino al ginocchio manifestandosi come sciatalgia.
- Dolore sacro-iliaco o dolore pelvico posteriore: dolore al bacino, ai glutei, irradiato alle cosce posteriormente fino al ginocchio. Contrariamente al dolore lombare, è aggravato dall’iperestensione del tratto lombare e dalla rotazione verso il lato dolente.
- Sindrome dell’anello pelvico: variamente denominata, è caratterizzate da dolore gravativo al bacino e al basso addome.
Come può esservi d’aiuto l’ Osteopata?
Dopo un’ accurata anamnesi si adottano le seguenti precauzioni tecniche:
– Manipolazioni vertebrali indirette o semidirette, essendo le dirette controindicate.
– Se il volume addominale limita la manovra, si preferisce la posizione seduta.
– Si cerca di evitare, o ridurre a tempi brevi, il decubito dorsale e laterale destro, dando la preferenza al decubito laterale sinistro, per evitare un abbassamento pressorio.
(La sindrome da compressione aorto-cava in decubito dorsale o laterale destro può essere causa di bradicardia e di pregiudizio per il feto)
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Mi auguro che questo articolo ti sia piaciuto ma sopratutto che ti sia stato utile. Al prossimo articolo.
Chiara