Durante la gravidanza capita a molte mamme di trovarsi in una situazione in cui il feto si trova ad essere podalico e più passano le settimane più questa condizione preoccupa le mamme.
La preoccupazione è dovuta sicuramente dal fatto che, se tale posizione si mantiene fino al termine di gravidanza, l’indicazione per l’espletamento del parto è il taglio cesareo.
Ma non è del tutto detto… vediamo insieme!
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Cos’è la presentazione podalica?
La presentazione è il termine con il quale si indicano le parti del corpo fetale che si presentano all’ingresso pelvico.
La presentazione podalica indica che il bambino scende nella pelvi della mamma con il podice, ovvero il sederino (natiche).
Ciò significa che il feto si troverà con la testa in alto e la mamma avrà una sensazione di avere sotto le coste una parte fetale “dura”.
Cosa fare?
Le possibilità che il feto si metta in posizione corretta da solo prima del termine di gravidanza sono circa del 78% se è la seconda o terza gravidanza e del 46% se è la prima gravidanza.
Non ci sono posizioni da assumere o tecniche da eseguire di provata efficacia scientifica per favorire il “capitombolo” spontaneo.
Alcune tecniche come l’agopuntura, la moxibustione e la digitopressione si è visto come in diversi casi siano stati utili per aiutare il piccolo a mettersi a testa in giù.
La Moxa è una parola giapponese che significa “bruciare una pallina di erbe”.
In realtà sotto tale definizione si estendono diverse tecniche che hanno come scopo quello di produrre calore prolungato su un punto specifico di agopuntura.
Bisogna eseguire la moxa in un piede e poi nell’altro per una durata di circa 5-10 minuti per parte.
E’ una tecnica semplice ed innocua che non ha effetti nocivi né sulla mamma, né sul feto.
Molte ostetriche si occupano proprio di mettere a frutto tali tecniche con non pochi successi!
Se il piccolo rimane podalico c’è qualche altra alternativa?
A 35-36 settimane compiute occorre ricontrollare la posizione del feto, tramite le manovre di Leopold o tramite ecografia.
Se verrà confermata la presentazione podalica, si potrà tentare una metodica di rivolgimento : il rivolgimento o versione con manovre esterne.
Molte Società Scientifiche Internazionali raccomandano di offrire la versione cefalica esterna (ECV) a tutte le donne con una gravidanza singola non complicata con feto in presentazione podalica oltre le 36 settimane.
Questa metodica è utile per poter affrontare il travaglio di parto con il feto in presentazione cefalica (cioè a testa in giù) e quindi un parto per vie naturali.
Nel caso di fallimento o insorgenza (rara) di complicazioni, sarà programmato un taglio cesareo elettivo.
In cosa consiste la versione per manovre esterne?
La possibilità di successo è stimata del 60% alla prima gravidanza e del 80% alla seconda o terza gravidanza.
La manovra si esegue in posizione semisdraiata e sotto guida ecografica.
Dopo aver cosparso l’addome di gel per evitare l’attrito delle manipolazioni si esercita una pressione sulla testa e sul podice fetale con entrambe le mani al fine di fargli compiere una capriola in avanti o all’indietro.
Solitamente dopo la manovra si eseguirà una monitoraggio cardiotocografico che verrà ripetuto periodicamente nelle successive 24 ore.
Controindicazioni:
- precedente cicatrice chirurgica uterina
- anomalie dell’utero
- Gravidanza gemellare o plurima
- Problemi del feto
- Sanguinamenti vaginali
- Anomalie placentari
- Rottura delle membrane
- Travaglio in corso
- Scarsità di liquido amniotico
Nel caso di mamme con gruppo sanguigno Rh negativo, verrà eseguita una profilassi con immunoglobuline specifiche, per la prevenzione della malattia emolitica del neonato
Al prossimo articolo!!!
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