Il secondamento si conclude il periodo del parto, rappresenta la fase successiva al periodo espulsivo e inizia subito dopo di esso.
Cosa accade di preciso?
Durante il secondamento si verifica il distacco e la successiva espulsione della placenta e degli annessi fetali ovvero: le membrane amniocoriali e il cordone ombelicale.
Questo è un momento molto importante e che richiede un ultimo sforzo: la placenta che per tutti i mesi della gravidanza ha nutrito, protetto, ossigenato ed è stata la piccola casa del vostro bambino “nasce” e viene espulsa spontaneamente.
Per far ciò l’utero continuando a contrarsi permetterà il suo distacco, la sua discesa e la successiva espulsione; effettuerà lo stesso percorso compiuto del vostro bambino.
Si verificherà una perdita fisiologica di sangue che per un parto spontaneo rientrerà nella norma fino a 500 ml mentre sarà fino a 1000 ml per un parto con taglio cesareo.
La durata di questa ultima fase, può essere variabile, attestandosi tra i 20 e 30 minuti in media.
Una volta che sarà conclusa questa fase l’utero si contrarrà energicamente a formare un globo emostatico, cosiddetto “globo di sicurezza” (al tatto sembrerà come un palloncino rigido) per prevenire un’eccessiva perdita di sangue e di conseguenza eventuali emorragie.
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Cosa fa l’ostetrica durante il secondamento?
- Controlla la perdita di sangue
- Esamina le eventuali lacerazioni. Una volta espulsa la placenta, l’ostetrica controllerà se nella zona perineale, e vulvo-vaginale ci sono state lacerazioni
- Se è stata praticata l’episiotomia, tamponerà la zona e provvederà a suturarla senza causare ulteriore dolore e troppo fastidio.
- Esamina la placenta espulsa accertando integrità, forma, dimensioni e peso
- Dopo un lavaggio della zona per togliere residui e sangue, posizionerà degli assorbenti sterili per controllare la successiva perdita ematica.
Cosa “fare” durante il secondamento?
Dopo la nascita del vostro bambino, l’euforia la gioia e la miriade di sensazioni e di emozione che vi ha invaso durante il travaglio e il parto, darà spazio anche a un po’ di stanchezza.
La tensione accumulata, gli sforzi espulsivi vi renderanno stanche ma sarà necessario compiere un piccolo e ultimo sforzo per “aiutare” la placenta a fuoriuscire.
Lo sforzo non sarà mai accompagnato da dolore in quanto la placenta è morbida e fuoriuscirà facilmente senza problemi.
Potreste avvertire dei brividi di freddo intensi, di cui non dovrete preoccuparvi perché saranno momentanei e con l’aiuto di qualche coperta passeranno presto.
Rilassatevi il più possibile, soprattutto nel caso dovesse essere necessario qualche punto di sutura.
Siete diventate mamme, avete compiuto “un’impresa” unica e straordinaria.
Avete nei vostri occhi e nella vostra mente e soprattutto nel vostro cuore il vostro bambino che è là con voi e non aspetta altro di essere coccolato, abbracciato e di intraprendere insieme a voi il viaggio della vita.
Se avete curiosità o domande lasciate pure un commento qui sotto.
A presto Emanuela.
Photo by Engin_Akyurt on Pixabay