Durante l’allattamento al seno, possono insorgere alcune problematiche che, se non tempestivamente arginate possono creare molte difficoltà per la neomamma che allatta, tra queste troviamo la MASTITE puerperale.
Come raccomandato dall’organizzazione mondiale della sanità “per avere le migliori possibilità di crescere e svilupparsi in maniera regolare, nei primi sei mesi di vita i neonati dovrebbero essere nutriti esclusivamente con latte materno” e inoltre, “tranne che in presenza di alcune patologie, l’allattamento esclusivo al seno è sempre possibile, e l’allattamento senza restrizioni stimola la produzione di latte in misura più che sufficiente”.
Premesso ciò, può capitare alla mamma che allatta, soprattutto alle prese con il primo figlio, di incorrere in alcune difficoltà tra cui: le ragadi, i dotti ostruiti, l’ingorgo mammario e la mastite puerperale.
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Quando parliamo di mastite cosa intendiamo?
Quando si ha difficoltà ad allattare, o perché il bambino non si attacca in maniera adeguata al seno, o perché ha problemi di suzione non riconosciuti in tempo, o ancora perché vi è un’ostruzione dei dotti galattofori, si ha quella che viene definita stasi del latte.
La stasi del latte è una delle principali cause alla base della mastite puerperale.
Le mastiti in allattamento sono causate da batteri, perlopiù stafilococchi e streptococchi che penetrano all’interno della mammella, attraverso il capezzolo o piccole ferite del capezzolo (ragadi).
Una volta giunti all’interno della ghiandola mammaria scatenano un processo infiammatorio che se non curato può portare all’infezione e alla produzione di pus.
Quali sono le cause?
Oltre le cause biologiche esistono dei fattori concomitanti quali:
- Indossare reggiseni troppo stretti o con ferretto
- Utilizzo di coppette assorbilatte
- Dieta ricca di grassi saturi
- Intervalli prolungati tra le poppate
- Attacco scorretto del bambino al seno
- Presenza di ragadi non curate
- Scarsa o cattiva igiene del seno
Come prevenirla?
La mastite può essere prevenuta seguendo alcuni semplici ma fondamentali accorgimenti.
Tra questi possiamo trovare:
- Correggere l’attacco del bambino al seno e allattarlo alternando le posizioni.
- Evitare o limitare il consumo di grassi saturi prediligendo quelli insaturi (soprattutto Omega 3, Omega6, Omega9)
- Mantenere sempre una corretta igiene
- Evitare l’uso di coppette assorbilatte non traspiranti
- Non indossare indumenti stretti ed evitare le compressioni del seno (es. non dormire a pancia sotto)
- Spremere il seno ogni qualvolta lo si sente pieno (soprattutto nei primi tempi di allattamento quando la produzione di latte non è ancora adeguata alla richiesta)
A tal proposito è consigliabile farsi seguire da un’ostetrica durante i primi giorni dell’allattamento e qualora insorgessero dei problemi anche di piccola entità.
Come riconoscere i sintomi della mastite?
Quando si è in presenza dei seguenti sintomi:
- Seno duro arrossato e gonfio, talvolta caldo
- Pelle del seno turgida e lucida
- Tumefazione
- Comparsa di febbre
- Ingrossamento dei linfonodi
- Malessere, spossatezza
- Ascesso mammario
E’ opportuno qualora si verificassero questi sintomi, contattare al più presto un’ostetrica o uno specialista del settore.
Mi è stata diagnosticata la mastite al seno. E adesso? Devo smettere di allattare?
Quando viene diagnosticata la mastite è raccomandato iniziare al più presto una terapia antibiotica e nel caso di dolore e infiammazione, in associazione, anche una terapia antinfiammatoria sempre su indicazione medica.
E’ raccomandato il riposo della mamma ma non la sospensione dell’allattamento; infatti non è consigliato sospenderlo ma risolvere l stasi del latte e continuare ad attaccare correttamente il bimbo al seno, a richiesta.
La somministrazione di antibiotici può essere assunta dopo il termine della poppata così da avere una concentrazione minore di antibiotico nella poppata successiva.
Nel caso di ascesso, è consigliato non attaccare il bimbo dal seno interessato ma consultare immediatamente il chirurgo per eventuale ago-aspirazione o, nei casi più complicati, l’incisione e il drenaggio del pus.
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A presto!!
Photo by efes