La cardiotocografia (CTG) è una procedura impiegata per monitorare il benessere del feto attraverso il rilevamento dell’attività cardiaca fetale e della contrazione uterina e mediante due trasduttori: il cardio e il toco.
Come si esegue?
Una prima sonda, ad ultrasuoni, viene posizionata in corrispondenza del focolaio di massima intensità del cuore fetale e registra la frequenza cardiaca del feto.
La seconda sonda, posizionata sull’addome materno, registra le contrazioni materne attraverso le variazioni di pressione.
Entrambe le sonde vengono fissate tramite fasce elastiche per permettere una registrazione continua.
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Cosa prevede l’esame?
Il monitoraggio cardiotocografico è un esame molto semplice, non invasivo e privo di rischi sia per la mamma che per il feto.
Ha una durata di circa 20-30 minuti ma la sua durata effettiva, dipende dalla risposta cardiaca fetale.
Questo esame si esegue nelle ultime settimane di gravidanza, solitamente a partire dalla 39^ settimana gestazionale, salvo diverso parere e in assenza di patologia, ha una cadenza settimanale.
Nelle gravidanze dopo le 41 settimane, l’esame cardiotocografico è eseguito con frequenza bisettimanale e può essere associato a una valutazione della quantità di liquido amniotico (AFI).
Dalla valutazione cardiotocografica è possibile ottenere una serie di informazioni importanti che consentono di stabilire se la gravidanza rientra nella condizioni di fisiologia oppure è opportuno ripetere il monitoraggio insieme ad ulteriori accertamenti.
Cosa rileva la cardiotocografia?
Il tracciato Cardiotocografico registra :
- la frequenza cardiaca basale media (dai 110 ai 160 bpm)
- la variabilità, la quale si calcola tramite la differenza tra frequenza massima e minima e deve rientrare nei 10 e 15 bpm
- le accelerazioni ossia l’aumento della frequenza cardiaca media(la frequenza cardiaca che accelera è un segnale rassicurante di benessere fetale)
- la fase di quiete/sonno fetale
- le decelerazioni ossia una riduzione incisiva della FC media fetale
- i movimenti attivi fetali (MAF) (ne parlo meglio in questo articolo https://www.sosostetrica.it/2017/09/11/i-primi-movimenti-fetali-lemozione-dei-primi-calcetti/)
- la risposta della frequenza cardiaca alle contrazioni materne
Una volta terminato l’esame, i risultati andranno valutati e refertati dal ginecologo.
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A presto da SOS Ostetrica – La migliore amica delle mamme!
Photo by Bich Ngoc Le on Unsplash