In questo articolo parleremo della SIDS, la morte improvvisa del lattante detta anche morte bianca o morte in culla che rappresenta di certo la principale fonte di preoccupazione dei genitori soprattutto nei primi mesi di vita del piccolo.
C’è da dire che la SIDS sebbene sia la più frequente causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 2 mesi ed il primo anno di vita, la possibilità reale si aggira su numeri altissimi (parliamo di 1 caso su 1500).
Un dato rassicurante è che grazie alle numerose informazioni sulle dovute misure preventive, l’incidenza si sta notevolmente riducendo.
Cosa si intende per morte improvvisa del lattante?
La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere, tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi.
Essa rappresenta la prima causa di morte di bambini nati sani nel primo anno di vita.
L’incidenza varia da 0,5-1 casi su 1000 ed è variabile da paese a paese. In Italia non sono al momento disponibili dati epidemiologici precisi.
Generalmente sono più a rischio i neonati prematuri (immaturità sistema respiratorio) e quelli nati nei mesi invernali per l’eccessiva e inadeguata temperatura degli ambienti e il tendere a coprirli eccessivamente.
In seguito vedremo meglio i motivi.
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A cosa è dovuta la morte improvvisa del lattante?
Le cause ancora oggi non sono del tutto note, si sono fatte previsioni e si sono certamente individuate delle misure preventive che permettono di arginare il problema.
Tra le ipotesi individuate:
- possibilità di un difetto cardiaco non individuabile
- presenza di un’alterazione non ancora identificata a carico di alcuni meccanismi che regolano la respirazione e il battito cardiaco.
- incompleta maturità dei centri nervosi deputati al risveglio in quei momenti in cui la respirazione è alterata o addirittura assente
Fattori di rischio associati:
- Fumo di sigaretta (presenza di fumatori in casa o madre fumatrice in gravidanza)
- Mancato allattamento al seno materno
- Posizione a pancia in giù o di fianco durante il sonno
- Presenza di oggetti all’interno della culletta (pupazzi, cuscini etc.)
- Impiego eccessivo e non adeguato di abiti e coperte rispetto alle reali necessità del piccolo
- Temperatura ambientale inadeguata (< 20 °C)
- Abuso di sostanze stupefacenti da parte dei genitori
Come prevenirla?
1) Posizione Supina per la Nanna: “E se rigurgita durante il sonno? Non rischia di soffocare a pancia in su?” la posizione supina risulta protettiva per il soffocamento molto più della posizione a pancia in giù.
2) Utilizzare materassi rigidi appositamente certificati e adeguati alle dimensioni della culla. Evitare i piumoni almeno fino ai 6 mesi (utilizzare sacchi nanna delle giuste misure)
3) Sistemare il bambino ai piedi della culletta. Sistematelo in modo tale che i suoi piedini tocchino il fondo della culletta così da non correre il rischio che muovendosi sia ricoperto completamente dalle coperte.
4) Nessun oggetto nella culla (cuscini, piumini, giochi, biancheria, protezioni di gommapiuma, paracolpi).
5) Non fatelo dormire nel lettone con voi, ma dormite in un’unica stanza.
6) Evitare di coprirlo troppo durante il sonno. La temperatura ambientale ideale è circa 18-20°C.
7) No al fumo prima, durante la gravidanza e dopo la nascita. Non permettete a nessuno di fumare nelle sue vicinanze. Non deve rimanere in ambienti dove si è fumato (No al fumo in casa!)
8) Fate il possibile per allattare i vostri bambini al seno. E’ stato dimostrato che un’immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids
Fate il possibile per allattare il vostro bambino al seno e se avete difficoltà rivolgetevi alle professioniste ostetriche.
Per qualsiasi domanda o consiglio commentate qui sotto, risponderemo al più presto.
Al prossimo articolo Emanuela
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