La colestasi gravidica è un disordine del fegato materno che può insorgere durante la gravidanza.
Il sintomo più comune della colestasi gravidica è il prurito generalizzato, che però non necessariamente indica questa patologia.
Insorgenza e cause della colestasi gravidica
La colestasi gravidica si manifesta di solito nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. L’incidenza può variare secondo l’etnia materna e per la popolazione europea è bassa.
Non si sanno ancora le cause specifiche di questa patologia, però si pensa che ci siano diversi fattori che possono provocare la colestasi in gravidanza. Sicuramente un grande ruolo l’hanno gli ormoni, poiché la colestasi insorge durante la gestazione e tende a passare nel post-parto quando i livelli ormonali si normalizzano. Per la colestasi gravidica non esistono particolari fattori di rischio, se non la presenza di calcoli nella cistifellea.
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Sintomi della colestasi gravidica
Come detto, il sintomo principale è costituito dal prurito. Di solito questo è localizzato per primo al palmo delle mani e alla pianta dei piedi, poi si estende a tutto il corpo. A volte per il forte prurito possono esserci delle lesioni da grattamento.
Raramente possono manifestarsi altri sintomi, come urine scure, facile affaticamento, nausea, diminuzione dell’appetito, ittero e dolore al quadrante superiore destro dell’addome.
Nella maggior parte dei casi si fa diagnosi di colestasi gravidica quando la gestante riporta al medico o all’ostetrica la sensazione di un prurito insopportabile. Dopo aver escluso altre cause del prurito, come vestire indumenti troppo aderenti e sintetici o l’uso di prodotti diversi, il medico prescrive degli esami specifici. La più frequente alterazione di laboratorio è l’aumento degli acidi biliari. Possono essere aumentate anche le concentrazioni delle transaminasi e della bilirubina nel sangue.
Rischi della colestasi gravidica per mamma e bambino
La colestasi gravidica non è considerata molto rischiosa per mamma e bambino se è subito trattata. Se invece non è trattata, la colestasi gravidica può essere rischiosa soprattutto per il feto, con un aumentato rischio per parto pretermine e distress fetale e neonatale.
Non è stato definito un valore critico degli acidi biliari oltre il quale vi sia un effettivo rischio incrementato di complicanze. Alcuni studi riportano valori soglia di acidi biliari di 40 o 100 (micromol/L).
Gestione della gravidanza con colestasi gravidica
Quando si fa diagnosi di colestasi gravidica, è bene cominciare da subito la terapia. Il medico prescrive il farmaco indicato in questi casi e organizza dei controlli più ravvicinati. Gli acidi biliari sono controllati ogni 2 settimane circa per controllare che la terapia funzioni. Si controlla il benessere fetale con ecografie e monitoraggi più ravvicinati. In questi casi può essere indicata l’induzione del parto a 36- 37 settimane per ridurre il rischio per il bambino.
Nei mesi successivi al parto, alla mamma saranno controllati gli acidi biliari e i valori epatici.
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Photo by Andrew Seaman on Unsplash