In questo articolo parleremo, dell’estrazione e delle modalità di conservazione del latte materno una volta estratto. Andremo a far fronte ad un argomento che desta molti dubbi e domande tra le neo mamme.
Buona lettura!
Estrazione del latte materno
Durante i mesi di allattamento al seno capita, a volte, che la neo mamma sia, per diversi motivi, impossibilitata nell’effettuare le poppate al seno con il suo piccolo, sentendo così il bisogno di dover ricorrere all’estrazione del latte materno. Le situazioni più frequenti che possono richiedere un drenaggio del latte sono:
- Nascita di un bambino prematuro o separato dalla mamma, subito dopo la nascita, per accertamenti o cure particolari;
- Separazione temporanea per lavoro o malattia della mamma;
- Per aumentare la produzione di latte;
- Indurre la lattazione;
- In caso di utilizzo di farmaci particolari per cui sia sconsigliato l’allattamento;
Esistono, pertanto, diversi metodi ai quali poter ricorrere per l’estrazione:
- Manualmente;
- Con tiralatte manuale;
- Con tiralatte elettrico.
Tirare il latte risulterà più semplice con la pratica. Inizialmente molte mamme trovano difficoltà nell’estrazione o al massimo riescono ad ottenere poche gocce, ma questo è del tutto normale. Quindi i primi tentativi di raccolta vanno intesi come delle vere e proprie esercitazioni pratiche che, con il tempo, renderanno la mamma più abile e più esperta.
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Come facilitare l’emissione del latte
Il nostro corpo risponde a varie sollecitazioni e il rilascio del latte può essere influenzato in modo significativo dallo stato d’animo della mamma. Infatti, se la mamma è stressata, stanca, impaurita o tesa il corpo produrrà sostanze che impediscono o ritardano il riflesso di emissione del latte.
Più la mamma sarà rilassata e tranquilla più le sarà facile estrarre il latte dal seno.
Può essere di grande aiuto prima dell’estrazione:
- fare un bagno caldo o una doccia;
- farsi massaggiare la schiena dal proprio compagno;
- bere qualcosa di caldo o fare uno spuntino per rilassarsi.
- Stare vicine al proprio piccolo. La vicinanza del bambino o il sentire il suo odore su un vestitino, guardare una sua foto o aver fatto da poco marsupio terapia (contatto pelle a pelle) possono molto facilitare la calata del latte.
E’ importante scegliere un ambiente tranquillo ed assumere una posizione comoda.
Tutti questi suggerimenti sollecitano il riflesso di emissione del latte perché agevolano la messa in circolo dell’ossitocina, ormone cardine nel processo di eiezione del latte.
La quantità di latte spremuta non sarà sempre la stessa. La mattina, difatti, dopo il riposo notturno, sarà più facile estrarre una quantità di latte maggiore rispetto alla sera, quando la mamma è solitamente più stanca.
Qualsiasi metodo si scelga, il latte può essere spremuto in modo continuato solo per alcuni minuti, prima che il flusso diminuisca o sembri arrestarsi. Quando il latte smette di uscire, si passa all’altro seno. Poi si può anche ritornare al primo seno e ricominciare. In genere sono sufficienti 10-15 minuti di tiraggio per seno.
Come tirare il latte
Spremitura manuale
E’ un metodo economico e conveniente per spremere il latte. Può essere attuato ovunque e in qualsiasi momento.
Questo metodo risulta essere molto utile quando un seno è molto pieno e dolorante, agevolando così anche l’attacco del neonato.
E’ un metodo ancor più efficace del tiralatte nelle prime ore dopo il parto per raccogliere le prime gocce di colostro qualora il bambino non si attacchi perché troppo sonnolento o separato dalla mamma, come nel caso di un bambino prematuro.
Come si esegue:
- Prima di procedere è molto importante lavarsi bene le mani con acqua calda e sapone e utilizzare contenitori puliti e sterili con un imboccatura larga.
- La tecnica base consiste nel poggiare il dito indice sotto il seno, in direzione del bordo dell’areola ed il pollice sopra il seno in posizione opposta all’indice.
- Le altre dita serviranno per sostenere il seno.
- Se l’areola è grande le dita vanno spostate leggermente dentro il bordo dell’areola; mentre se l’areola è piccola le dita vanno spostate leggermente fuori dal bordo.
- Si procede comprimendo il seno verso la cassa toracica, mantenendo le dita e il pollice nella stessa posizione sulla pelle.
- Poi, mantenendo questa pressione all’indietro, si preme il pollice e l’indice insieme in avanti, così da facilitare l’uscita del latte verso il capezzolo.
- A questo punto si allenta la pressione e si ripete tutto ritmicamente per svuotare il seno.
Tiralatte
Nella scelta di un tiralatte da utilizzare è importante tenere presente lo scopo, per quanto tempo sarà necessario utilizzarlo, la frequenza dei tiraggi, l’ambiente dove avverrà il tiraggio, la maneggevolezza dell’attrezzatura, la facilità della pulizia e l’economicità.
Ne esistono vari tipi:
- Tiralatte a pompetta e tiralatte a siringa
- Tiralatte con impugnatura comprimibile con una sola mano
- Tiralatte a batteria o mini elettrici
- Tiralatte elettrici semi automatici
- Tiralatte elettrici automatici
Prima di procedere con l’estrazione mediante tiralatte, il capezzolo dovrà essere ben centrato all’interno dell’imbuto della coppa così da evitare che sfreghi contro le pareti e si lesioni.
Prima di applicare la coppa è sempre bene inumidire il seno con acqua o latte spremuto per migliorarne l’aderenza.
Nella scelta del tipo di tiralatte è opportuno chiedere consulto a professionisti del settore quali consulenti ostetriche esperte in allattamento al seno.
Come si sceglie un tiralatte
Prima di decidere se è necessario acquistare un tiralatte e scegliere il modello, è importante avere chiaro l’uso che si intende farne.
Ci sono molti tipi e modelli, e quello che va bene per una donna non è necessariamente il meglio per un’altra. Alcuni aspetti da considerare quando si deve scegliere un tiralatte sono il costo, la facilità di trasporto e di uso e l’efficacia.
Conservazione del latte materno estratto
Una volta estratto il latte materno, dovrà essere conservato. Vediamo insieme come:
TEMPERATURA AMBIENTE | •Tra i 16°-26° C: circa 6 ore |
FRIGORIFERO | •0-4 C° nel frigorifero: 72 ore (nella parte più fredda non nello sportello).
•Scongelato in frigorifero: 24 ore (non ri-congelare) |
CONGELATORE
Prima di refrigerarlo è comunque bene lasciare raffreddare il latte spremuto prima di congelarlo. |
•Nel compartimento freezer del frigorifero: 2 settimane
•Nel compartimento freezer di un congelatore: 3-4 mesi •In un congelatore a parte -19°C : 6 mesi Lo scongelamento può avvenire: -lentamente in frigo per max 24 ore -rapidamente, a bagnomaria con acqua a temperatura non superiore a 37 ° C |
Il latte tirato in momenti diversi nell’arco delle 24h può essere mescolato, dopo averlo preventivamente raffreddato in frigo.
Se il latte non è stato riscaldato, ma tolto dal congelatore e conservato a temperatura ambiente per un tempo massimo di 8h o conservato nel frigorifero fino a 24h, è possibile ricongelarlo.
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Foto di Tatlin